...per il Bel Paese


Questo racconto ha partecipato al CONTEST " WOW CHE Viaggio! "con riconoscimento al racconto più votato di un fine settimana per tutta la famiglia al family Hotel San Giuseppe di Finale Ligure

In lungo“ per il Bel Paese

E’ Marzo e in questo mese arriva la primavera, un bocciolo ha fatto ingresso nella nostra famiglia regalandoci tanta gioia. Adesso siamo in quattro; Gioele, il fratellino maggiore che ora ha 5 anni, sembra un gigante rispetto al piccolo fagottino rosa. Negli ultimi mesi ci eravamo premurati a comprare nuovamente tutto; vestitini rosa, copertine color pastello e ogni cosa che avesse traccia di azzurro veniva categoricamente abolita. Finchè non abbiamo iniziato a pensare all’azzurro del mare che avrebbe colorato inesorabilmente la nostra intera estate. L’unico azzurro accettato, oltre le maglie e le tute del nostro piccolo ometto, era proprio quello del mare e del cielo terso, illuminato da un sole cocente. E così, abbiamo deciso di partire da Brescia e di attraversare il nostro meraviglioso Bel paese, con sosta in Puglia e successivamente in Calabria e in Sicilia.
Viaggio particolarmente lungo e faticoso, con un ometto ancora non troppo grande da sopportare ore continue seduto imbrigliato e immobile sulla sua seduta e per una signorina ancora lattante che al posto delle braccia della mamma si doveva accontentare del seggiolone avvolgente che la custodiva durante le sue nanne, non sempre continue.

Infilata un’intera casa mobile dentro le nostre valigie, abbiamo caricato il nostro nuovo acquisto: una fiammante station-wagon. Qualche mese prima, quando eravamo ancora in tre, stavamo già troppo stretti nella vecchia utilitaria e una new-entry in famiglia richiedeva un po’ di spazio in più per tutti.

Il saggio capofamiglia dormì un intero pomeriggio per poter utilizzare tutte le energie accumulate per viaggiare durante la notte, quella ora afosa, ora fresca notte di Luglio. La mamma faceva da co-pilota fissando lo sguardo sui veicoli di maggiore dimensioni quando ci si avvicinava troppo, suggerendo all’autista di rispettare i limiti di velocità o assicurandosi che la sua palpebra non cedesse.

Vedemmo l’alba sorgere quel mattino e tutto appariva nuovo e magico; quei colori sembravano accompagnare e tingere di sfumature ancora più decise il nostro primo viaggio in quattro!

I piccoli, malgrado i chilometri percorsi, in buon orario si svegliarono carichi di energia e con una voglia incredibile di vedere spiagge nuove e di esplorare un mare che non conoscevano e, in Puglia non c’era che l’imbarazzo della scelta. Bastava spostarsi di qualche chilometro da Gallipoli, dove soggiornammo tutto il periodo, o rimanere nella stessa località per trovare spiagge incantevoli di bellezze diverse.

E così, dalla spiaggia di Baia verde a quella di Paliguro bianca, abbiamo fatto un excursus turistico da quella prima mattinata stessa, per poi esprimere, a fine giornata rientrando a casa, giudizi molto personali sui lidi e sui servizi offerti dal posto. Forse per la calura eccessiva, per la bellezza dei posti o forse per la nostra voglia di avventura e istinto di esploratori, rimanere in acqua tutto il tempo era proprio imprescindibile, salvo nei momenti di break !


Anche la parte culturale non è stata trascurata; il castello di Gallipoli, il famoso mercato ittico, l’accogliente Ugento, il centro della storica e attraente città di Lecce sono state mete notturne di passeggio, una ninna nanna un po’ diversa per i nostri piccoli che, dopo essere stati incuriositi da posti nuovi, crollavano in macchina su quegli stessi seggioloni che, fino a qualche giorno prima, sembravano loro strumenti di tortura.

Il nostro viaggio è proseguito allo scadere del settimo giorno di permanenza perché ci aspettava un’altra tappa, non troppo lontana dal Salento, oggetto di visita forse fin troppo fugace considerate le innumerevoli bellezze: la calabrese Tropea.


Quante rincorse per gettarsi in quell’ acqua cristallina e quanti tuffi da quelle rocce a strapiombo sul mare … “ Un solo giorno, un solo giorno appena? ” continuava a ripetere Gioele, che aveva visitato quel posto l’estate precedente. La promessa di una permanenza maggiore per l’estate che sarebbe seguita, lo tranquillizzò e adesso non ci resta che organizzarci per una intera settimana in quel posto mozzafiato, una vera bomboniera di nozze.

Il mattino seguente, dopo aver fatto colazione nell’intimo e confortevole B&B che ci ospitò per la notte, partimmo avendo come destinazione, ancor prima della Sicilia e della sua meravigliosa costa orientale, Villa San Giovanni e il traghetto dal quale negli anni precedenti appiedati, ci eravamo fatti dare un “passaggio” nel percorso inverso, quando col treno partendo da Catania, eravamo stati a trovare i nonni a Reggio Calabria.

Sapevamo che quest’anno sarebbe stata una vacanza del tutto diversa e sicuramente la nostra nuova amica a quattro ruote, ci stava dando un’ importante mano per rendere quelle giornate davvero indimenticabili!



Dopo diversi quarti d’ora di fila, riuscimmo ad entrare, dentro quella che il nostro Gioele definì “ La pancia della nave ”. La traversata, sotto quel cielo terso e tra quelle onde oramai amiche, sembrava una tappa ancora più importante degli anni precedenti: ci ricongiungevamo, riassaporando colori e particolari unici, sapori e odori davvero inconfondibili, con la nostra amata terra madre: la Sicilia. L’essere lì e condividere tutto ciò coi propri cuccioli era come trasmettere l’amore per questa terra, materna e matrigna al tempo stesso; anche se provassi a rigettarla sai sin dall’inizio che non potresti, malgrado tu sia stato costretto ad allontanarti per ciò che non ti ha saputo dare. La ami perché è bella, calda, accogliente, solare, vulcanica, perché ti trasmette quella energia che a volte non senti in corpo quando pensi che ogni giorno sei abbracciato e protetto da una città che tendi a considerare matrigna, ma che ti ha dato ciò che solo una mamma può fare.

Nel primo pomeriggio potemmo suonare al campanello della casa al mare della nonna, in una località vicino a Taormina. Stavolta eravamo tutti un po’ stanchi e ne approfittammo per aumentare i tempi sotto la doccia e quelli per consumare una favolosa cena, fuori in cortile. Non essendo più “appiedati”, ne approfittammo per fare qualche giretto in più sulla splendida costa orientale: Taormina e il suo teatro greco-romano, le frazioni marittime di Acireale con i suoi scogli di pietra vulcanica, Catania e la sua meravigliosa architettura barocca nonché la sua squisita “ tavola calda”, Siracusa e la sua bellissima Ortigia, fino ad arrivare a Pachino, dipinta di bianco e di rosso … Quanto potremmo scrivere, quanto potremmo raccontare ancora e non solo di quell’estate.


Ma la cosa che più ci preme sottolineare è che l’obiettivo più importante che si possa chiedere ad una vacanza estiva l’abbiamo raggiunto: la gioia dei nostri piccoli malgrado il lungo viaggio e gli spostamenti, i loro sorrisi e i loro abbracci al nostro rientro da una cena romantica, le loro grida di festa quando uno schizzo di acqua arrivava sul loro viso o strilli improvvisi quando un po’ di gelato sporcava i vestitini, i loro corpi adesso “ colorati” che ad essi regalava una nuova bellezza, quasi una maggiore salute … Tutto ciò non ha prezzo! Vogliamo chiudere questo racconto con un motto, convinti che sia un principio facilmente applicabile ad ogni avventura familiare; “ Non devono essere i vostri figli a viaggiare con voi, ma siate voi a viaggiare con loro”.

Maria



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